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N. De Luca

Yoga Writing: scrivere come terapia. Un percorso di crescita personale.

Aggiornamento: 3 dic







 



Scrivere come terapia: qual’è lo scopo della narrazione introspettiva?


La scrittura è una forma di espressione umana che l’uomo utilizza per comunicare con i suoi simili, ma può essere anche un mezzo espressivo per comunicare con se stessi, attraverso la narrazione di sé.


Dunque, qual’è lo scopo della narrazione introspettiva?


La narrazione ha una funzione epistemica: innesca processi di elaborazione, interpretazione, comprensione, rievocazione di esperienze, accadimenti, fatti, conferendo ad essi senso e significato attraverso una forma che possa descriverli e raccontarli ad altri o nel caso della narrazione introspettiva a se stessi.


Scrivere come terapia, questo lo scopo della narrazione di sè che utilizza la scrittura creativa introspettiva per auto-raccontarsi sviluppando comprensione di se stessi e consapevolezza della propria unicità.


È attraverso la narrazione che l’uomo conferisce senso e significato alle proprie e altrui esperienze di vita.


La narrazione introspettiva consiste nell’analisi e nell’osservazione diretta della propria interiorità: sentimenti, desideri, percezione della propria identità, pensieri e moti dell’animo.


Il ruolo principale della narrazione introspettiva è quello di portare il lettore ad una graduale quanto profonda riflessione.


I temi trattati sia direttamente che indirettamente svelano le problematiche, i dilemmi, i dubbi che affollano le menti umane.


La narrativa introspettiva è dunque un percorso di analisi interiore che lo scrittore intraprende. Il motore narrativo scaturisce da una serie di domande che egli stesso si pone, alle quali cerca di dare risposte. Il finale della narrazione introspettiva può essere conclusivo se lo scrittore è riuscito a trovare una possibile risposta o aperto se i quesiti nonostante le argomentazioni e l’auto analisi rimangono ancora irrisolti, in questo caso la narrazione rimane in sospeso, in attesa di risposta ( finale aperto).


Il genere introspettivo non è una scrittura d’intrattenimento, ma una scrittura di riflessione.


I racconti brevi, sono il genere di narrazione introspettiva ideale per il processo di indagine interiore, in quanto aiutano a essere costanti nell’ascolto di se e nell’osservazione delle proprie esperienze di vita dai piccoli accadimenti quotidiani alle esperienze più intense. Rappresentano una fonte di riflessione e crescita personale costante. Aiutano ad instaurare una connessione continua con il nostro mondo interiore.


La narrazione breve come strumento di introspezione


Quando si parla di scrittura personale, di scrittura introspettiva la si associa spesso alla pratica del journaling, ovvero del diario personale. Una modalità di scrittura che esorta a riflettere su se stessi, sulle proprie azioni o emozioni, sulle proprie relazioni interpersonali. È questa una forma di micronarrativa elementare, basilare.


La narrazione breve si presta perfettamente alla pratica della scrittura introspettiva. Il diario personale o le lettere mai spedite, quelle che si scrivono a se stessi o ad altre persone, sono esempi di micronarrativa che chiunque abbia un’istruzione base può sperimentare e praticare.


Ma non è un’attività stimolante per tutti o adatta a tutte le personalità.


Le persone altamente sensibili, infatti, trovano difficile praticare questo tipo di scrittura è un’esperienza emotivamente troppo intensa.


La scrittura creativa risulta uno strumento in grado di sorvolare questa barriera emotiva.

Attraverso la progettazione narrativa, infatti, la scrittura creativa aiuta a creare lo scenario in cui si muovono i personaggi e la narrazione delle nostre reali esperienze di vita, attribuendo ad ogni attore un nome di fantasia, e gestendo la narrazione breve secondo diversi punti di vista: quello del protagonista, quello dell’antagonista e dei personaggi secondari che osservano la scena. Il fatto di poter creare o immaginare differenti finali, aiuta a riflette sull’accaduto e sulle proprie e altrui azioni.


Impersonare un personaggio di fantasia permette di immedesimarci in esso, empatizzare con lui senza sentirci sopraffatti dalle emozioni e quindi oggettivamente più lucidi per analizzare e capire cosa ci ha turbato o cosa ci ha reso felici.


Introspezione vuole dire anche interiorizzare le esperienze di vita positive, quelle che ci danno la carica e ci motivano a raggiungere traguardi e obiettivi di vita.

L’atto di interiorizzare attraverso la scrittura creativa le proprie esperienze di vita aiuta ad imprimere nella memoria un pensiero e una visione della propria vita come positiva e questo è utile al benessere e alla crescita personale.


Le esperienze che viviamo ogni giorno sono storie di vita che aiutano a crescere: utili per noi e gli altri.


Lo yoga writing è la pratica di scrittura introspettiva che utilizza la scrittura creativa e la marrazione breve (micronarratica o microracconto) in funzione di scrittura come terapia, in particolare per raccontare le proprie esperienze di vita, micro o macro, giorno dopo giorno. È un allenamento di scrittura costante, un percorcorso di crescita personale.


La scrittura creativa: uno strumento per raccontare se stessi


Hai mai pensato alla scrittura creativa come uno strumento, un mezzo per esplorare te stesso e crescere come individuo?


Un luogo comune è quello di considerare la scrittura creativa come strumento per esprimere il proprio talento narrativo, comunicare, esternare, trasmettere messaggi, insegnamenti, valori…Trasmettere agli altri! Ma questo trasmettere, rivolgere esternamente, cela in realtà un’indagine interiore che lo scrittore compie inconsapevolmente attraverso il processo di scrittura.


La scrittura creativa, se rivolta verso se stessi aiuta a sviluppare maggiore consapevolezza oltre che di sé anche del modo in cui si percepisce il mondo e le esperienze di vita.


Se, quindi, l’atto della scrittura creativa fine a se stessa è un’attività inconsapevole di espressione di se stessi, la scrittura introspettiva è un’atto consapevole che utilizza la scrittura creativa come strumento per esplorare il propio stato emozionale, la propria psiche, il proprio mondo interiore e le singole esperienze di vita, per riflettere e apprendere da esse attraverso la rielaborazione critica e autocritica.

Inaspettamente e inconsapevolmente, la pratica della scrittura introspettiva, aiuta anche la crescita personale.


Il potere terapeutico della scrittura creativa introspettiva: scrivere come terapia


Scrivere fa bene sia alla mente che all’anima. La scrittura, intesa  come strumento terapeutico, rappresenta il punto di incontro tra scrittura e  benessere emozionale, tra scrittura e meditazione, tra scrittura e crescita personale. Un viaggio alla ricerca di un nuovo equilibrio interiore, di un ritrovato benessere.


La scrittura è senza alcun dubbio, un’arte in grado di metterci in connessione con le nostre emozioni e  indurci  a meditare su di esse.


Lo yoga writing, attraverso le tecniche di scrittura creativa e introspettiva aiuta a far emergere le emozioni, a comprendere il proprio mondo interiore a esprimere il proprio potenziale.


Il pavone cela le potenzialità dell’uomo non ancora realizzate o  non realizzate totalmente.

Lo yoga writing favorisce l’emergere di tali potenzialità: rappresenta un aiuto e uno stimolo alla crescita personale, all’espressione del proprio potenziale.


Lo yoga writing ha un effetto “rinascita” perchè aiuta a portare consapevolezza nella propria vita.


Scrivere, fa bene alla salute, in quanto scrivendo riusciamo a liberarci di tutto ciò che ci turba, ci rende infelici o ci limita nell’agire, ci  fa sentire più leggeri ed energici, come liberati da un peso enorme.


Le nostre emozioni incidono sulla salute del corpo e della mente: quelle positive come quelle negative e determinano, se protratte nel tempo, lo stato di salute o malattia, il nostro stato di benessere o di malessere.


Le emozioni negative, sono tossiche per l’organismo, lo appesantiscono e lo rendono debole e vulnerabile abbassando le difese immunitarie, esponendo quindi il copro alla malattia.

Riuscire a gestire ed eliminare le emozioni tossiche favorisce il benessere di tutto l’organismo.


La scrittura come terapia, aiuta a liberarsi dalle emozioni negative.


Jamie Pennebaker, Josh Smith ( entrambi psicoterapeuti) e Harold Wolff (pioniere della psicosomatica), hanno indagato a fondo l’aspetto terapeutico della scrittura.


È scientificamente provato, dai loro studi che la scrittura è in grado di alleviare traumi, disagi e conflitti psicologici che sfociano spesso nella malattia psicosomatica e autoimmunitaria, le quali hanno entrambe come fonte scatenante lo stress cronico a livello psico-emotivo.

In alcuni casi, l’emozione può essere talmente forte da non riuscire a narrarsi, l’utilizzo di un personaggio o un alter ego letterario che interpreti le nostre emozioni, può risultare un espediente terapeutico oltre che narrativo per riuscire a trascrivere le proprie emozioni.


La scrittura creativa in questo caso ci aiuta a sviluppare trama e personaggio e a mettere nero su bianco la nostra narrazione.

Attribuendo ad un personaggio “inventato” il nostro vissuto lo allontaniamo da noi: è come se non ci appartenesse più, ce ne liberiamo. Trasferiamo dalla mente e dal cuore, alla penna e alla carta, quell’emozione tossica di cui ci vogliamo liberare.


La scrittura creativa, ha dunque, un’azione ANTI-STRESS  e quindi risulta terapeutica: ci libera dalle emozioni negative e ci predispone all’espressione delle sole emozioni positive aiutandoci a focalizzarci su di esse, ad esprime i nostri talenti e le nostre potenzialità a liberare la nostra creatività. Migliora l’umore, la consapevolezza e la crescita personale.


La scrittura introspettiva aiuta a ritrovare e mantenere l’equilibrio emozionale, indispensabile per il benessere personale.


Hai mai fatto un’esperienza di scrittura creativa introspettiva?

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Inizia a praticare lo yoga writing!




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